BLOOPERS! Errori nei film Versione solo testo per la sola consultazione veloce. Vai alla versione grafica |
|
Piazza delle cinque lune (2003) [56 errori]ND: [N° 30075] Durante la prima conversazione tra il giudice e l'antiquario, quest'ultimo mostra una piccola tavola dipinta. Il giudice afferma che si tratta di opera del secolo XIV (dunque Trecento) e la attribuisce al Lorenzetti. Invece l'opera che viene commentata è chiaramente, inequivocabilmente molto successiva, direi databile al pieno Rinascimento, se non con qualche già avvertibile sapore manieristico, e non ha nulla di riconducibile al pittore citato. Che un giudice sbagli così clamorosamente una attribuzione stilistica, passi; ma di sicuro da quell'antiquario non avrei comprato neppure la Gioconda con autentica autografa di Leonardo!!... Continuità: [N° 30790] Nello scena dello scontro tra la macchina del marito di Stefania Rocca ed il camion si nota chiaramente che le macchie sono 2. La golf inquadrata durante il percorso è una Golf IV, nell'impatto con il camion è una Golf III. Forse alla produzione dispiaceva distruggere una macchina nuova... Budget basso? Trucco: [N° 36736] Durante lo scontro tra il camion e la macchina del marito di Fernanda, l'uomo è visibilmente sostituito da un manichino. Doppiaggio/Cartelli: [N° 36737] Rosario afferma che la pistola usata per freddare Moro sia una "Walter PPK", in realtà quella che si vede in azione è molto più grande della citata Walter. ND: [N° 36738] Fernanda si domanda il perché delle divise da "avieri", usate dai rapitori. In realtà non si vedono divise da avieri (soldati dell'Aeronautica), ma divise civili di personale aereo, tipo Alitalia. Microf./CastTecnico: [N° 48269] Durante l'attacco aereo subito dal giudice e dalla sua guardia del corpo, la macchina è lanciata a tutta velocità su una stradina sterrata. Purtroppo il camioncino che precede la macchina del giudice, e dal quale stanno effettuando la ripresa, alza molta polvere tanto da finire inquadrata dall'operatore. Doppiaggio/Cartelli: [N° 49742] L'entità chiama il giudice Saracini vostro onore, ma in Italia non viene usata questa terminologia nei confronti di un giudice. Doppiaggio/Cartelli: [N° 49779] Quando parlano dei turisti americani che ritrovano la borsa nel taxi il 14 aprile 1979, dicono che il fatto è accaduto poco meno di un anno dopo della strage di via Fani. Invece dovevano dire poco più di un anno dopo, perché quel Massacro è accaduto il 16 marzo del 1978. Incongruenza: [N° 49780] Quando riesaminano l'autopsia fatta ad Aldo Moro, dicendo che Il presidente aveva della sabbia nel risvolto del pantalone sinistro, una formazione vegetale e del materiale bituminoso ancora fresco sulla suola delle scapre, il giudice ipotizza che Aldo Moro abbia camminato su di una zona vicina al bagnasgiuga. E' un errore comune scambiare la Battiggia con il Bagnasciuga, La Battiggia è la linea di costa della spiaggia che lascia l'acqua, mentre il bagnasciuga è la linea di galleggiamento della nave. ErroriDVD/BRD: [N° 49848] Nella selezione delle scene, la tredicesima scena è chiamata Martdi 4 ottobre nella torre. Si sono lasciati la "e" su Martedi. ErroriDVD/BRD: [N° 49930] La trama del film scritta sul retro della confezione del DVD (o anche del VHS) dice che ci troviamo in un anno imprecisato ed in un giorno d'agosto. Invece se si fa attenzione seguendo il film ci si accorge che l'anno è il 2003 ed il giorno il 16 agosto. Il 2003 perché dice che il filmato che ha ripreso la strage di via Fani (16 marzo 1978) è vecchio di venticinque anni, il 16 agosto perchè inizia tutto quanto il giorno del palio di Siena, anche se il palio si fa due volte (2 luglio, 16 agosto), si capisce l'esatta data quando il gruppo investigativo si riunisce il 4 ottobre nella torre del Mangia e Rosario Saracini affermerà che l'indagine va avanti da un mese e mezzo. Inoltre il 4 ottobre 2003 non era un martedì, bensì un sabato. Incongruenza: [N° 49977] Francesco strappa la foto di famiglia, separando l'immagine di Fernanda da lui e i figli. Quando viene inquadrata la foto rotta, l'immagine di Fernanda è notevolmente strappata in modo preciso e millimetrico dalla sua famiglia, ma Francesco quando la strappata, lo ha fatto con forza e senza pensarci troppo, infatti se si nota la foto strappata tra le mani di lui ha uno strappo decisamente diverso da quello che fanno vedere dopo. Continuità: [N° 50056] Saracini e il presidente del Monte dei Paschi stanno rientrando dalla sala in cui si sono incontrati in precedenza. Con loro nella prima inquadratura cammina l'astrolog...ehm la guardia del corpo Branco (Giancarlo Giannini), ma anche una coppia di persone (una donna bionda ed un uomo) che sono li' per i fatti propri. Sul finire della prima inquadratura Sutherland, Giannini e l'altro tizio svoltano verso la finestra tagliando per il centro della stanza, mentre le due comparse tirano dritto verso un'altra uscita. Cambio istantaneo di inquadratura e no, l'uomo e la donna sono tornati a percorrere lo stesso tragitto di Saracini e degli altri, addirittura materializzandosi vicino alla finestra prima di loro! Trucco: [N° 50057] Saracini e soci assistono da una finestra al Palio... proiettato su un blue screen. :-P Continuità: [N° 50058] Saracini scarta il pacchetto che contiene la bobina super 8. Quando cambia l'inquadratura, sul pavimento non si vede piu' la carta dell'involto che aveva fatto cadere ai propri piedi. ErroriDVD/BRD: [N° 50059] Quando Saracini tiene il suo discorso di addio alla magistratura, i sottotitoli del dvd (edizione CVC) trascrivono un passaggio del suo discorso dicendo che seguira' l'insegnamento del poeta russo "Josef Browsky". Il nome del poeta citato da Sutherland si scrive Josif Brodskij! Inoltre, poco piu' tardi sempre Saracini viene raggiunto dal suo misterioso informatore tramite il cellulare della sua pupilla (Stefania Rocca), e il personaggio gli domanda se conosce il fosso di Sant'Ansano... che per i sottotitoli diventa Sant'Alzano! Brutto errore, considerato che si tratta del Patrono della citta' che ha tanto gentilmente ospitato la lavorazione del film e che il registra ringrazia piu' volte nel commento audio del film... Continuità: [N° 50060] Il giudice Doni (Stefania Rocca) risponde al telefono. Ha la bocca socchiusa e lo sportello del cellulare e' tutto scuro per l'ombra della sua mano. Cambio istantaneo inquadratura e la donna ha la bocca perfettamente chiusa e lo sportellino e' senza ombre e tenuto in modo leggermente diverso. Curiosità: [N° 50061] Philippe Leroy compare per una sola scena, marginale e della durata di pochissimi secondi. Eppure il suo nome compare nei titoli di testa: come dice il regista nel commento audio del dvd, il suo ruolo cameo e' un espediente per indurre gli spettatori a credere che sia il suo personaggio (e non quello dell'antiquario) l'identita' segreta del brigatista informatore di Saracini, per il noto principio dell' "attore famoso=ruolo importante". Continuità: [N° 50062] Il protagonista fa una piccola ricognizione mattutina cercando di individuare chi tra i negozianti incrociati per anni durante il tragitto verso l'ufficio sia il suo misterioso "amico" brigatista. Quando si ferma osservando l'edicolante, una signora passa direttamente dietro l'augusta figura di Donald Sutherland prima e dopo lo stacco di alcuni istanti sul giornalaio in questione che si guarda le scarpe. E con "prima e dopo" intendo che al termine dello stacco la troviamo con precisione millimetrica nel punto dov'era prima che lo stacco avvenisse. E' rimasta congelata nella sua camminata di buon passo dietro a Sutherland per circa 4 secondi! Continuità: [N° 50068] Saracini viene avvicinato dal brigatista al crepuscolo del suo ultimo giorno da giudice, che coincide con il Palio dell'Assunta, quindi il 16 di Agosto. Il giorno dopo, alla fine del discorso di addio, viene contattato dal brigatista. La sera stessa si incontrano, e l'uomo si fa sfuggire di conoscere benissimo il giudice perche' lo vede passare tutte le mattine davanti al proprio negozio. La mattina dopo allora Saracini come logico prova a guardare con occhio critico il proprio percorso mattutino. Dovrebbe dunque essere il 18 agosto, al massimo un paio di giorni dopo. Ma quando Saracini guarda l'edicolante, esposto nel chiosco e' riconoscibile il numero di settembre 2002 di Quattroruote, nelle edicole solo a partire dal 2/9. Due settimane di differenza sono decisamente troppe. Continuità: [N° 50069] La Doni trova in ufficio Saracini che sta facendo su un po' di scartoffie. I due si danno il bacino sulla guancia di prammatica, ma al cambio di inquadratura Sutherland ha il faldone in mano girato in maniera diversa. Continuità: [N° 50070] A Saracini per poco non viene un coccolone vedendo le foto che gli sono state scattate mentre usciva dal cantiere (non sarebbe male capire poi come diamine hanno fatto a pizzicarlo...). Stefania Rocca le prende in mano: le tiene nella prima ripresa con la mano sinistra sul lato sinistro. Cambio istantaneo con la inquadratura di dettaglio e la sinistra tiene ora le foto dal lato inferiore. Omaggio: [N° 50071] Il nome di battesimo del personaggio del giudice, Rosario, e' stato scelto dal regista in riferimento al magistrato Rosario Priore, che, come Saracini nel film, ricevette sulla propria scrivania all'indomani di un importante incontro segreto con un brigatista delle fotografie che documentavano in modo molto inquietante l'incontro stesso. Continuità: [N° 50072] Nell'ultima inquadratura della scena in cui Saracini si trova in casa della Doni per mostrarle per la prima volta il filmato super8, il trenino sul tavolo della sala e' messo in maniera leggermente diversa rispetto alla precedente (e' inclinato in modo diverso, il che ne cambia anche l'ombra). Continuità: [N° 50074] Saracini e gli alltri stanno ricostruendo con l'aiuto del filmato "origggginale" degli eventi le fasi iniziali dell'agguato di via Fani. Stanno parlando della persona che cammina per strada fiancheggiando le auto della scorta. Quando la Doni dice "Guardate di nuovo: gli spara e si defila", al primo cambio di inquadratura osservate il primo piano della donna: sullo sfondo si vede Branco con una mano sul mento. Cambio istantaneo di inquadratura con la Rocca che continua a parlare, ed ecco un bel primo piano di Giannini senza mano sul volto. La discontinuita' e' evidente. Trucco: [N° 50075] Quando viene mostrato il benzinaio Pietro Lalli, lo si vede voltarsi di scatto e correre verso la scena dell'agguato. Si intravede anche pero' nella stessa inquadratura un altro tizio, un suo collega piu' attempato, che compie piu' o meno gli stessi gesti ma con assai poca convinzione! Non solo, ma inizia a "correre" (molto tra virgolette) verso gli spari dopo aver mollato quello stava facendo guardando girato da tutt'altra parte, senza nemmeno guardare dove sta andando o mostrare sorpresa. Sembra una pessima recitazione di una comparsa che esegue l'ordine di andare da un punto ad un altro, certo non la reazione di qualcuno che si trovi nei pressi di una feroce sparatoria... Continuità: [N° 50078] Testimonianza dell'ingegner Marini: parla della persona prelevata dai rapitori, e lo descrive come in preda ad uno stato di abulia. Ha nella destra una matita, con la parte della gomma puntata verso la palma della mano opposta. Cambio di inquadratura e... -hop- ora la matita e' girata dalla parte della punta. Storico: [N° 50079] La ricostruzione filmata dell'agguato di via Fani e' caratterizzata, come gran parte del film, da una estrema cura per i particolari, logica per un film con certe ambizioni. Per esempio, le auto della scorta di Moro e la macchina che le blocca al semaforo fornendo le premesse della strage hanno il numero di targa uguale a quelli delle vere auto coinvolte nel tragico fatto. Tuttavia, quando la Doni arriva alla testimonianza di Giovanni Intrevado, spezzoni filmati riprendono le altre 3 auto dei brigatisti che si allontanano dalla scena. In questo caso i numeri di targa NON corrispondono a quelli reali e conosciuti. Luci: [N° 50080] Sul finire della ricostruzione dei fatti di via Fani, in particolare nella rappresentazione del momento del colpo di grazia ai poliziotti, il cadavere steso a terra col ginocchio piegato a seconda dell'inquadratura e' a contatto con una zona d'ombra o meno. Cameo: [N° 50081] Saracini si trova alla recita dei figli di Fernanda. Una suora gli porta un bigliettino. E' praticamente irriconoscibile sotto il velo, ma la comparsa che appare per pochissimi attimi in questo "ruolo" e' Ilaria Galassi, una delle piu' popolari ragazze di Non e' la Rai, successivamente tornata sulle pagine dei rotocalchi (oltre che per una bella dose di foto piu' o meno ose') per il suo fidanzamento con Pietro Taricone e, argomento decisamente non ameno, per essere stata colta da aneurisma cerebrale. Trucco: [N° 50082] I protagonisti si recano a Milano. Prendono la metropolitana...che e' una metropolitana alquanto strana. Difatti nella carrellata iniziale che accoglie l'arrivo del treno, sulla banchina si nota una coppia di persone che si voltano verso la telecamera, con la donna che sembra proprio sorridere verso l'obbiettivo. Tra i presenti sulla banchina inoltre non si vedono i protagonisti. Infine, quando i tre scendono e il treno riparte, e' completamente vuoto. Doppiaggio/Cartelli: [N° 50197] Una suora avvicina Saracini durante la recita dei figli di Fernanda. Il doppiaggio della sua battuta stride con il labiale. Tra il "questo" che si ode e quello scandito dalle labbra di Ilaria Galassi (che e' poi un "this" perche' gli attori hanno recitato in inglese...ma ai fini del doppiaggio il movimento delle labbra e' identico) c'e' mezzo secondo di differenza, e l'effetto e' quello sgradevole di un doppiaggio fuori sincrono. Continuità: [N° 50198] Saracini ha appena ricevuto il bigliettino durante lo spettacolo. Come logico Branco cerca di sbirciare sopra la spalla del giudice per capire di che si tratti. Nell'inquadratura vediamo l'attore che inizia a inclinare la testa verso la propria *sinistra*. Stacco sul bigliettino che viene aperto, quindi ecco un primo piano di Giannini, che ha la testa inclinata verso (la propria) *destra*. Tutto normale, ha avuto certo tempo per muovere il capo...ma ecco che si torna istantaneamente e con continuita' totale (le battute della recita sono in continuo) alla prima inquadratura e Giannini sta ancora occhieggiando il biglietto con la testa inclinata verso la sua *sinistra*. Continuità: [N° 50199] La recita dei bambini e' finita: all'uscita, proprio i figli di Fernanda sono i primi a precipitarsi giu' dalle scale. Accanto ai genitori ci sono Saracini con la figlia zitella (Aisha Cerami) e Branco. Alla fine della inquadratura in cui Fernanda dice che "la mamma e' molto orgogliosa di voi" osservate passare tra le persone che passano nel "corridoio" tra il gruppo di Fernanda e quello di Saracini un uomo con una camicia di jeans azzurrina. Cambio inquadratura, incentrata sul terzetto che fa capo a Saracini, e l'uomo passa ancora, seguito da una donna dai capelli neri e un vestito bianco con borsa in spalla...la donna era visiile gia' anche nella precedente inquadratura, ma per pochissimo. Ritorno all'inquadratura di Fernanda e l'uomo e la donna passano una terza volta! Continuità: [N° 50200] Fernanda sta consultando i vari documenti dei rogiti. Un uomo le porta un grosso faldone dicendole "prego, signor giudice". Nella prima inquadratura, posando il faldone questo slitta leggermente prendendo in mezzo uno dei grossi fogli catastali ai quali lavora il personaggio della Rocca. Cambio istantaneo di inquadratura e sulla scrivania il faldone fa meno disastri, senza intrappolare nessun foglio. Continuità: [N° 50201] Fernanda, reduce dalla sua spedizione al catasto, trascina Rosario per la giacchetta a vedere i frutti della sua mirabolante scoperta (avrebbe fatto molto prima a leggere uno dei tanto libri sull'argomento, ma vabbe' :p). Mentre appende la cartina con lo schema degli appartamenti, osservate Giancarlo Giannini: infila le mani in tasca. Cambio di inquadratura ed eccolo con le mani sopra la cintura. Continuità: [N° 50202] Saracini domanda a Branco se conosca Arcangelo Montani: Branco risponde di no e cambia l'inquadratura. Nello spazio di una ripresa e una frasettina della Doni (3 secondi), ecco che nella bacheca la foto e' stata gia' bella e che attacata con le puntine e allo stesso tempo e' sparito un articoletto. Non solo la rapidita' con cui Branco avrebbe attaccato la foto e' eccessiva (ovviamente Giannini sullo sfondo si muove sempre bello compassato...), ma, volendo sottilizzare, pure non si capisce perche' l'articolo sia scomparso: Branco non puo' averlo staccato perche' gli mancava qualche puntina, dal momento che la puntina rossa che teneva l'articolo e' ancora li', e li' resta per tutta la scena (e ovviamente se avesse voluto appenderlo da qualche altra parte avrebbe preso anche la puntina...ma tanto in quei 3 secondi non avrebbe potuto staccare l'articolo E rimettere la puntina avendo pure la grossa foto da piazzare). Incongruenza: [N° 50205] La Doni ad un certo punto tira due lunghe righe con il pennarello rosso nell'elenco dei membri del comitato I del Viminale (una per cancellare il nome di Napoletano, l'altra per sottolineare quello di Pelosi). La scena inizialmente doveva essere pero' diversa, perche' per qualche inquadratura se osservate il foglio quando lo si intravede alle spalle di Sutherland noterete come non rechi le sottolineature (ne' la circolettatura piu' marcata di una delle scritte "P2"), bensi' un piccolo appunto nella interlinea tra due nomi. Questo almeno finche' parla di Steve Pieczenik, dopodiche' il foglio presenta i segni corretti. Continuità: [N° 50207] Quando la Doni risponde a Branco "Anch'io ho i miei contatti", la posizione del verbale tra quella inquadratura e la successiva non appare coerente (inclinato nella prima, praticamente orizzontale nella seconda). Doppiaggio/Cartelli: [N° 50210] Quando Sutherland parla dei tre turisti americani che prendono un taxi e trovano la borsa, nella ricostruzione filmata quello che si sente parlare ha un perfetto accento americano di Porta Portese! Provate a stare a sentire cosa dice: il suo "dereissabbeeg! luuk!" e "sorry, c'e' una borza" sembra quello di un italiano che cerca di parlare inglese piuttosto che il contrario... Storico: [N° 50212] Parlando del contenuto della borsa trovata dai tre turisti roman..ehm, americani, Saracini parla (e i sottotitoli lo ribadiscono) di una testina rotante IBM Light Italia numero 12. Negli atti del processo si parla pero' di una Light ITALIC...cosa che nella mia ignoranza ritengo anche altamente piu' probabile e logica, visto che italic ("corsivo") e' un termine usatissimo ancora oggi per diversi font. Incongruenza: [N° 50214] Il film cerca sempre un difficile equilibrio tra le lunghi parti di esposizione storica "sedentaria" e parti piu' attive, quelle inventate di investigazione. Una tecnica tipica delle parti di "exposition" per rendere i dialoghi un po' piu' naturali e' quella di far completare a un personaggio le informazioni dette da un altro. Alle volte pero' i risultati sono un po' paradossali... Per esempio, quando si parla del giornalista Mino Pecorelli, un personaggio notissimo e che ha trovato eco mediatica relativamente recente per via del processo che ha visto coinvolto anche il sen. Giulio Andreotti, Saracini NON RICORDA il suo cognome, e deve essere la Doni a parlarne. Poco prima, Saracini era talmente edotto sulle vicende da riconoscere al primo colpo il volto di un personaggio misconosciuto della storia come il colonnello dei servizi segreti Camillo Guglielmi... O tra i due momenti Saracini ha dimenticato di prendere il Gerovital, oppure qualcosa non torna nelle capacita' e nelle conoscenze personali dei protagonisti. Storico: [N° 50215] La ricostruzione dell'omicidio Pecorelli e' molto accurata: il numero dei colpi sparati per esempio e' lo stesso, e anche l'angolazione da cui vengono sparati e' molto precisa. Tuttavia, cosa abbastanza sorprendente, qui la pistola del killer NON ha il silenziatore, come invece era accaduto nell'omicidio reale! Storico: [N° 50216] Nella ricostruzione dell'omicidio Varisco vengono sparati 5 colpi di fucile a pompa. Negli atti processuali risulta che ne furono sparati solo 4. Trucco: [N° 50217] La macchina del colonnello Varisco si e' schiantata contro il guard-rail. L'uomo e' riverso sul volante: il suo destino e' segnato. Anche la sua giacca, pero'. Esattamente nei punti dove esplodera' con schizzi di sangue quando il killer sparera' col fucile. ErroriDVD/BRD: [N° 50219] Saracini sta parlando al telefono con il suo informatore. I sottotitoli del dvd (edizione CVC) scrivono nel frangente un bel "Non GILEL'HA DETTO Branco?".... Doppiaggio/Cartelli: [N° 50359] Mentre Saracini è a Parigi a parlare con l'entità, si sente una sirena di ambulanza italiana, visto che stiamo in Francia è un po'strano che ci sia un'ambulanza italiana. FraseFamosa: [N° 52459] La giustizia è come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli, mentre i grandi trafiggono la tela e restano liberi. Incongruenza: [N° 52585] Mentre analizzano il massacro di via Mario Fani del 16 marzo 1978, si vede sul filmato super 8 che l'auto della scorta di Aldo Moro sbatte contro la sua auto che è li a pochi centimetri (venti per dirne una) con una velocità bassissima. Ma quando poi fanno vedere la ricostruzione dal vicino della scena si nota che le due auto sono almeno ad un metro/due distanti, e la velocità della macchina di scorta e più forte. Plot Hole: [N° 52600] Il vero brigatista che incontra Saracini è l'antiquario invece del personaggio oscuro interpretato da Philippe Leroy, ma allora perché quest'ultimo appare sulle foto dei servizi segrerti dove esce dopo Saracini dal luogo dell'appuntamento? Avrebbero dovuto uccidere erroneamente l'oscuro invece dell'antiquario. Doppiaggio/Cartelli: [N° 52602] La "presunta" scuola di lingue parigina (Yperion credo), viene pronunciata in due modi diversi. Cameo: [N° 52607] Valerio Massimo Manfredi, famoso conduttore di programmi documentari e scrittore, appare come prete nel confessionale. Cameo: [N° 52608] Il regista Renzo Martinelli appare (doppiato) nella scena in cui Saracini va a Firenze alla ricerca della Password del memoriale. Curiosità: [N° 52643] L'attore che interpreta Jozzino (l'unico agente che è riuscito ad uscire dalla macchina e a sparare) nel super 8 cade in modo anomalo. Per mettersi nell'esatta posizione in cui il vero Jozzino cadde il 16 marzo 1978, sposta le gambe dalla posizione in cui erano a quella in cui dovevano stare. Anche se lo devi fare secondo la sceneggiatura ti toglie l'effetto realistico. Anacronismo: [N° 58925] Il giornalista Pecorelli della discussa rivista OP, venne assassinato nel 1979 a bordo della sua Citroen CX Pallas. Nel film si vede in effetti una CX, ma essa è una seconda serie posteriore al luglio del 1985 caratterizzata, tra le altre cose, da evidenti paraurti di plastica. Ed è pure un po' raffazzonata. La CX di Percorelli era ovviamente una prima serie con paraurti in metallo. Curiosità: [N° 71345] L'incidente nel quale muore il marito di Fernanda (la Rocca), riprende un fatto realmente accaduto, ovvero l'incidente che il segretario del PCI Enrico Berlinguer, ebbe nel 1973 a Sofia in Bulgaria. Berlinguer uscì miracolosamente illeso da uno scontro dell'auto dove viaggiava con un camion. Nel film Berlinguer non viene menzionato, ma è con lui che Aldo Moro voleva realizzare il compromesso storico, il che, secondo il film, è il motivo dell'uccisione del Presidente della DC.
|
Titoli per P: |
webmaster@bloopers.it (selidori) | Bloopers.it: Il più grande database al mondo di errori nei film |