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Buongiorno, notte (2003) [13 errori]

Storico: [N° 25074] Nella scena finale, Moro cammina per Roma e su un palazzo è esposta una bandiera della pace (difficile nel 1978....)

Anacronismo: [N° 25110] In una delle ultime scene si vede un immaginario Aldo Moro che esce dal rifugio dove è tenuto prigioniero mentre i suoi carcerieri dormono, scende in strada e si incammina verso la libertà. Sullo sfondo della strada percorsa dal Presidente Moro si vedono tre auto parcheggiate. Quella nel mezzo è una Alfa 164; ora io non sono un esperto di auto, ma nel 1978 l' Alfa 164 sono quasi sicuro che non esistesse ancora!!

Continuità: [N° 25277] Quando i due brigatisti leggono la sentenza nello sgabuzzino di Moro, si tolgono i cappucci. Escono, e di nuovo si tolgono i cappucci neri.

ND: [N° 25532] la terrorista va all'edicola, compra il Corriere della Sera, l'Unità e Lotta Continua, la sua vicina di casa le dice che suo marito la cornifica; le prende i giornali e va via... senza pagare. Forse non sono riusciti a trovare delle vecchie lire con cui girare la scena?

Doppiaggio/Cartelli: [N° 26078] Nella scena in cui la ragazza è al lavoro, in biblioteca, riceve la chiamata della zia e si affretta a dire che si trova al lavoro. Deve necessaraiamente essere così, visto che la chiamata è stata ricevuta ad un numero di telefono fisso! L'utilizzo dei telefoni cellulari ha modificato questa nostra abitudine del dover sempre riferire dove ci troviamo...

Plot Hole: [N° 26951] La cosa piu' grave non e' il balletto dei cappucci (spiegabile, comunque, solo col dentro-fuori sogno realta') bensi' il fatto che il collega di Chiara, l'obiettore, e' anche l'autore della sceneggiatura intitolata "Buongiorno notte" che i brigatisti trovano nella cartella di Moro. Bene, quando verso la fine Chiara dichiara di aver letto la sceneggiatura, l'obiettore non fa una piega. Allora, delle due l'una: o lui SAPEVA che la sceneggiatura era nella cartella di Moro (e allora dovevano spiegarci come c'era finita: amico di famiglia? Vicino di casa? Obiettore democristiano?) e quindi trasecola e capisce di trovarsi davanti a una componente del commando; o lui IGNORA come Chiara abbia potuto leggerla e allora, stupefatto, glielo chiede. Nix. Egli non fa una piega. Ma siamo pazzi? NON SOLO! Quando trovano la sceneggiatura nella cartella di Moro la mettono tra le carte da buttare. Ma allora Chiara quando la legge? Forse la conserva e la legge sequestro facendo? Se e' cosi', perche' non farcelo vedere ad ogni pie' sospinto? O l'hanno fatto e io mi sono talmente immedesimata nel dentro fuori sogno realta' da aver dormito e sognato un altro film?

ND: [N° 28108] Quando i brigatisti, a metà film, forse prima, leggono la sentenza a Moro, si tolgono il cappuccio. Ma allora che senso ha che continuino ad usarlo in seguito??!!

Anacronismo: [N° 53808] Alla fine quando moro esce in strada e cammina in lontananza si vede una mercedes nera che nel 78 ancora non esisteva.

Incongruenza: [N° 62291] Più volte nel film viene fatto riferimento all'età della ragazza/sequestratrice che ha 20-23 anni. Quindi si presume che il suo anno di nascita sia intorno il 1955-1958, perché il film è ambientato nell'anno 1978, proprio il periodo del sequestro Moro. Poi si fa riferimento ad una lettera che la ragazza stessa conserva e che riecheggia nella sua memoria, pensando che Moro debba essere condannato a morte come lo è stato il padre della ragazza, durante il periodo della Repubblica di Salò. Se il padre di quest'ultima è stato ucciso intorno la metà degli anni '40 (tra il 1943 e, non oltre, l'anno 1945) come può lei essere nata tra il 1955 e il 1958?

Anacronismo: [N° 62299] Quando l'On. Moro cammina libero per le vie della città, nel sogno prima di essere ucciso, vicino ad un maggiolino decapottabile bianco si nota una Mercedes classe "E" che all'epoca non era ancora prodotta.

Storico: [N° 62357] Alla scena del funerale di Stato di Moro, celebrato da Paolo VI, quest'ultimo viene trasportato sulla sedia gestatoria, ma in quel periodo post-conciliare (siamo nel 1978), Paolo VI l'aveva già abolita.

Doppiaggio/Cartelli: [N° 67749] Il defunto statista era pugliese, qualcuno mi sa spiegare perchè l'Aldo Moro del film parla con accento lombardo o comunque settentrionale? Magari davvero aveva questa inflessione, ma, per non sapere nè leggere nè scrivere, io lo segnalo come possibile errore.

Anacronismo: [N° 72462] In una scena in cui Chiara è in un autobus di linea dell'ATAC si possono notare chiaramente dei graffiti incisi sui vetri dell'autobus, graffiti di tipo "moderno" che sicuramente nel 1978 in Italia ancora non faceva nessuno, dato che i writers, o graffitari, sono venuti fuori solo a fine anni '80 in Italia per poi diffondersi in modo massiccio solo nel decennio successivo.

Cast: Antonio De Matteo Giovanni Cappelli Roberta Spagnuolo Emanuela Barilozzi Alberto Cracco Bruno Cariello Carlo Castelli Gianni Schicchi Giulio Bosetti Giovanni Calcagno Pier Giorgio Bellocchio Paolo Briguglia Roberto Herlitzka Luigi Lo Cascio Maya Sansa		Regia: Marco Bellocchio Titolo originale: Buongiorno, notte Genere: Storico Durata: 0 Nazionalità: Italia Link: IMDB