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Quattro mosche di velluto grigio (1972) [7 errori]

ND: [N° 17042] Il titolo del film trae spunto dalle immagini di quattro piccole mosche, disposte in fila sulla retina dell'occhio di una persona assassinata. Cosa che induce gli investigatori a cercare qualcosa collegato ad esse, e cioè l'ultima immagine che ha visto l'occhio della vittima, prima di morire (ritenendo che sulla retina di una persona che sta morendo rimane impressa l'ultima cosa che essa ha visto). Arrivato alla soluzione dell'enigma, lo spettatore apprende che queste quattro mosche erano state prodotte sulla retina da un ciondolo che l'assassino portava al collo, e nel quale appariva imprigionata una mosca morta, fissata su un fondo, mi pare, di ambra. Il ciondolo, ondeggiando da una parte e dall'altra, nel momento dell'assassinio, aveva impresso sulla retina della vittima quattro fotogrammi, le immagini dell'insetto contenuto nel gioiello in movimento. Ma ciò non potrebbe mai avvenire, nella realtà (a parte la fantasiosa teoria dell'immagine catturata e fissata sulla retina) in quanto nell'occhio non vi è un otturatore, come nelle cineprese, e la mosca, ondeggiando, avrebbe potuto, tutt'al più, lasciare un'informe scia grigia, dall'esame della quale non si poteva capire niente. Scia provocata dal susseguirsi di numerose immagini della mosca in movimento, in rapida successione, e senza alcun vuoto fra un'immagine e la successiva.

Fisica/Dinamica: [N° 35016] Quando l'assassino uccide Arrosio nei bagni della metropolitana gli inietta nel petto la siringa avvelenata, ma il muscolo pettorale reagisce alla perforazione in modo innaturale, prima appiattendosi, e poi con uno scatto improvviso. Si nota chiaramente che la puntura viene fatta su di un manichino cavo, di plastica o di gomma, in cui il pettorale si deforma per la spinta dell'ago, ma quando viene perforato, ritorna di scatto nella posizione originaria.

Incongruenza: [N° 56769] Quando l'investigatore privato insegue l'omicida nel metrò, si può leggere all'apertura delle porte che l'azione si svolge nella stazione milanese di Lotto, ma subito dopo, appena l'investigatore si fa largo tra la gente che affolla il metrò e raggiunge l'uscita, le indicazioni segnalano che ci troviamo alla stazione Duomo.

Incongruenza: [N° 74948] E' palese che le riprese della metrò sono effettuate in italia, in quanto si vede una scritta: "..zione", probabilmente se fosse stato possibile leggere completamente il cartello all'interno della metrò sarebbe stato STAZIONE. Inoltre in cima alle scale si trova il cartello USCITA. Però ricordiamoci che i giornali erano francesi, gli articoli erano francesi, anche l'investigatore facendosi largo tra la folla in metrò parla in francese!

Incongruenza: [N° 95142] La splendida Francine Racette ha dei bellissimi occhi neri... Come mai la scientifica effettua il test della retina su un occhio azzurro (minuto 79:57 della versione non televisiva da master originale) ?

Incongruenza: [N° 109324] L'assassino (Nina) è una donna, eppure al minuto 44:48 si vede chiaramente, durante lo strangolamento del complice (Carlo Marosi) la mano che dovrebbe essere la sua, invece è inconfutabilmente maschile. A parte le dita, durante l'allargamento dell'inquadratura, si può vedere il polso che è pure peloso. E un polso incompatibile con il polso di Nina.

Trucco: [N° 121920] Nella scena del teatro in cui il protagonista uccide involontariamente il tizio con gli occhiali e i baffi, qualcuno mascherato scatta fotografie dalla balconata. Questo 'qualcuno' non pu� che essere la moglie del protagonista, poich� nel complotto contro di lui sono coinvolti solo lei ed il complice con occhiali e baffi. Tuttavia, dietro la maschera si scorge una capigliatura chiaramente maschile (e bruna, mentre la moglie � bionda). .