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Kamasutra (1996) [11 errori]Anacronismo: [N° 5999] L'insegnante di maya usa il termine MESMERISMO, termine coniato nel 18 secolo da Mesmer (almeno, questo nella versione originale). ND: [N° 25353] Maya non ha davvero l'aspetto di un'Indiana del XVI secolo: ha la pelle molto più chiara degli altri personaggi, ha i capelli molto ricci e castani, i tratti occidentali e, quando la inquadrano da vicino, si vedono gli occhi chiari. ND: [N° 25355] La maestra di Maya dice di essere stata la cortigiana preferita dal Raja e, dalle parole della Regina madre, si evince che ciò avveniva sin dal tempo del matrimonio della Regina stessa. Gei Kumar, però, dice che sua madre era stata la cortigiana preferita dal Raja e questo doveva avvenire in un'epoca vicinissima al matrimonio della Regina, dato che non era stato, ancora, messo al mondo l'erede al trono. La madre di Gei Kumar è morta e, dunque, non può essere la maestra di Maya. Dunque, il Raja aveva due cortigiane preferite! Continuità: [N° 25356] Il segno di casta che gli indiani hanno in mezzo alle sopracciglia è un tatuaggio. Il segno che gli attori hanno è, invece, un puntino rosso dipinto, tanto che i protagonisti lo mettono e lo tolgono, lo ingrandiscono e lo rimpiccioliscono a piacimento. Incongruenza: [N° 25357] Tara tenta di uccidersi tagliandosi le vene del polso sinistro, ma, dopo poche ore, va in giro perfettamente in forma e senza fasciature. Anacronismo: [N° 25359] Il Raja, nell'India del XVI secolo, definisce lo spiazzo di terreno adibito alla lotta "ring". Incongruenza: [N° 25360] Dopo la lotta col Raja, Gei Kumar ha delle tumefazioni al volto. Tali tumefazioni sono, pure, presenti quando il Raja scopre Gei Kumar nella stanza di Maja, poche ore dopo la lotta. Quando Maja va a trovare, il giorno dopo, Gei Kumar nella cava delle pietre, queste tumefazioni non ci sono più, così come non sono presenti sul volto dello scultore l'indomani quando avviene la di lui esecuzione. Continuità: [N° 25361] Maya, nella cava delle pietre, dice a Gei Kumar di tagliarle i capelli. Reclina la testa in avanti, si porta, del pari, i capelli sul davanti e Gei Kumar, in pochissimi secondi, glieli taglia. A parte che non si riesce a capire come glieli abbia tagliati (con una pietra, con uno scalpello? Data la gran massa di capelli ed i pochissimi secondi impiegati, sarebbero serviti una falce o un paio di forbici), ma, da quella posizione, è impensabile che il taglio sia venuto in quel modo, così pareggiato e che lo scultore le abbia tagliato, pure, qualche ciuffo a mo' di frangia. La lunghezza e la disposizione dei riccioli superstiti, poi, varia da scena a scena. Incongruenza: [N° 25362] Gei Kumar è trascinato dall'elefante per decine di metri, steso per terra, fino al luogo dell'esecuzione, ma, sulla sabbia, non si vede una goccia di sangue. Eppure la schiena doveva sanguinargli moltissimo, a giudicare dalle urla del malcapitato. ND: [N° 25363] Non si capisce come Maya abbia fatto ad abbandonare l'harem del palazzo per recarsi sul luogo dell'esecuzione di Gei Kumar e come, successivamente, abbia potuto uscire dalla cinta muraria, per giunta fra due file di guardie che non hanno battuto ciglio. Il giorno prima, per recarsi nella cava di pietra, si era dovuta nascondere col mantello del medico e non si può neppure dire che c'era confusione perché il castello era stato preso d'assedio, dato che i nemici erano appena arrivati e le guardie non se ne erano neppure accorte. Doppiaggio/Cartelli: [N° 25364] Nel film si usa il termine "harem" che, però, è arabo, non indiano.
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