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Perch� si uccide un magistrato (1974) [22 errori]

Continuità: [N° 63483] Quando Solaris porta Antonia dalla sorella di Lipari, quest'ultima nella prima inquadratura gli stringe le braccia con le mani, poco sopra i gomiti. Sul finire dell'inquadratura comunque lascia la presa. Ma lo shot successivo comincia con la Lipari che toglie la mano dalla *spalla* di Solaris...

Continuità: [N° 100266] Il procuratore Traini-Luis (Marco Guglielmi), all'inizio del film, guarda la pellicola contro il quale un collega, il giudice De Fornari (Pierluigi Aprà) vorrebbe sporgere denuncia per villipendio della Magistratura. Quando la proiezione è terminata, il procuratore è inquadrato di spalle, ed ha una mano appoggiata al viso, forse davanti la bocca, ed il capo leggermente clinato. Quando si accendono le luci della sala, invece, le braccia del Magistrato sono lungo il corpo.

Continuità: [N° 100267] Al termine il primo incontro tra il commissario Zamagna (Gianni Zavota) e il regista Giacomo Solaris (Franco Nero), quest'ultimo viene avvisato che c'è una telefonata per lui. Dopo aver rivolto ancora alcune parole al commissario, si porta la giacca dalla spalla sull'avambraccio sinistro, quindi (dopo averla afferrata ancora un attimo con la mano destra, la riporta sull'avambraccio sinistro. Subito dopo - però - egli è inquadrato di spalle e ripete il gesto, che aveva già fatto, di portare la giacca dalla mano destra sull'avambraccio sinistro

ND: [N° 100269] Da un appartamento, il regista Solaris, assiste al possibile arresto del boss Bellolampo. L'azione si svolge nei pressi della "policlinica Salus" (in realtà il policlinico universitario di Palermo, adesso intitolato al dr. Paolo Giaccone, vittima della mafia). Ma l'azione non va a buon fine. L'auto con a bordo il commissario Zamagna esce dalla clinica, imbocca una strada di fronte e si ferma. Ne scende il commissario e, nel mentre, dal portoncino di una palazzina escono un poliziotto ed il regista. Subito dietro di loro, anche un ragazzo sta per uscire ma, vistosi al centro del set cinematografico, torna sui suoi passi, rientrando nell'androne del palazzo.

Anacronismo: [N° 100270] Quando l'auto del commissario esce dalla clinica e si ferma nella traversa, alle spalle degli attori che recitano, ci sono delle persone che assistono alle riprese da due finestre di un appartamento, e guardano verso il set. Per di più, una signora tiene un bambino seduto sul davanzale di una delle due finestre, quella più a sinistra. Subito dopo, altri bambini si fermano sul marciapiede, indicando, più volte, verso il set.

Continuità: [N° 100272] La signora Traini, moglie del Magistrato, e Giacomo Solaris, camminano per le vie del centro dopo che la donna ha accettato di incontrare una prostituta che poteva confermare certi sospetti del regista. Su tre manifesti del film "Inchiesta a palazzo di Giustizia", affiancati uno accanto all'altro, un ragazzino scrive BENE! con lo spray arancione, e poi si allontana. Dopo una battuta della donna, e diversi campo / controcampo, la signora è inquadrata davanti ai manifesti. Tutte le lettere che compongono la parola BENE sono diverse da prima, ed anche il punto interrogativo, si trova leggermente più vicino di prima alla parola. Inoltre i cartelloni stessi, hanno una aderenza al muro diversa rispetto a prima. Sono stesi meglio, mentre prima facevano delle pieghe (soprattutto nel punto dove il primo da sinistra e quello al centro, si incontrano nei lembi, in basso).

Continuità: [N° 100285] Vincenzo Terrasini (Renzo Palmer) ha accompagnato Giacomo Solaris (Franco Nero) all'aeroporto, poichè il regista sta tornando a Roma. Una volta arrivati, apprendono la notizia della morte del Procuratore Traini, ed il regista decide di tornare. Mentre Terrasini vuol farlo desistere, alcune comparse sono dietro a loro. Una, in particolare (con gli occhiali ed un maglione verde) prima si allontana e si vede di spalle, poi (quando Terrasini è inquadrato da vicino), gli è accanto.

Incongruenza: [N° 100286] Solaris (Franco Nero), decide di non partire più, e fa rientro in città. Dopo esser passato dal luogo dove hanno ucciso il Procuratore Traini-Luis, torna in albergo e si avvia verso la sua camera. Ma se aveva deciso di partire, come mai ha ancora una camera a disposizione?

Continuità: [N° 100287] Sotto la camicia azzurra, Solaris (Franco Nero) porta una maglietta bianca. Quando parla col giudice, ed anche sia quando parla col commissario e, poi quando, con l'avvocato (il regista Damiano Damiani, non accreditato) i due fanno liberare il guarda macchine Barra (Tano Cimarosa). Quindi Solaris e l'avvocato vanno a parlare con la signora Traini, e qui la maglietta bianca sotto la camicia sparisce, salvo riapparire quando - alla fine della visita - Solaris scende dall'auto con la giacca tra le mani, che sta per indossare, ed incontra Vincenzo Terrasini (Renzo Palmer)

Incongruenza: [N° 100288] Scena della riunione al giornale: Solaris vede un ingrandimento della foto che ritrae un particolare del delitto. Ebbene, in questa foto [01h01m56s], la macchia di sangue a terra è diversa rispetto a quello che lui aveva visto drettamente sul luogo [00h38m05s], il giorno del delitto. Inoltre sono sparite le macchie di sangue dai pantaloni della persona uccisa,

Geografia: [N° 100290] Solaris raggiunge la vedova Traini che sta depositando dei fiori sulla tomba del marito. Queta scena è girata al cimitero monumentale di Santa Maria di Gesù, a Palermo. Ma quando, convinta dal regista, la donna telefona ad un uomo che i due vogliono incontrare, la cabina del telefono è posta di fronte il cimitero monumentale di S. Orsola, sempre a Palermo.

Continuità: [N° 100291] Toruzzo, l'autista di Solaris, crede che una macchina li stia seguendo, mentre stanno andando a parlare con un collega del giudice Traini, in un paese. Alla sua sinistra, mentre parla, prima c'è un campo, poi una montagna. Quando Solaris gli fa cenno di fermarsi, sono in prossima di una curva che - quando l'auto è inquadrata di fronte - ha un raggio di curvatura minore.

Incongruenza: [N° 100292] Stessa scena del viaggio verso il paese. L'auto si ferma e la macchina che Toruzzo credeva li seguisse, sorpassa. Quando l'auto è inquadrata da vicino, e Solaris rimprovera bonariamente l'autista, il paesaggio ed il profilo delle montagne alle loro spalle, cambia.

Continuità: [N° 100293] Vincenzo Terrasini (Renzo Palemr), arriva al paese dove ci sono Solaris (Franco Nero), la signora Traini (Fraçoise Fabian), Toruzzo (Salvatore Moscardini) ma anche l'avvocato Meloria (Luciano Catenacci) ed un altro gruppo di persone. Qaundo Terrasini, nota che c'è anche l'avvocato Meloria, e si sta avvicinando a lui, l'avvocato, è in piedi accanto la macchina ed ha le braccia lungo il corpo ma, inquadrato da vicino, con la mano destra tamburello sul tetto della vettura.

Luci: [N° 100294] Mentre Solaris e la signora Traini,sono in auto, e stanno tornando a Palermo, la signora dice di non sentirsi bene, e vorrebbe fermarsi. Solaris chiede all'autista di fermarsi, e questi ferma l'auto nel punto preciso voluto dal regista, ma anche davanti ad un faro che illumina la scena e che si riflette sulla fiancata dell'auto.

Fisica/Dinamica: [N° 100295] Solaris va a trovare Terrasini, al cantiere. Insieme vanno verso un chioschetto di bibite. Il costruttore, facendo un gesto, e dicendo: "oh! due"! ordina due bibite che - appena pochi secondi dopo - sono già magicamante pronte. Infatti, il barista, porge due bicchieri al costruttore che li prende e torna verso Solaris,.

Continuità: [N° 100296] Solaris, da un appuntamento al dottore, amico di casa Traini. Questi arriva all'appuntamento, e - inquadrato dall'alto - si vede che fuma una sigaretta. Poi, ripreso da vicino, la sigaretta è sparita.

Continuità: [N° 100298] Sempre la scena dell'appuntamento tra Solaris ed il dottore, amico della famiglia Traini. Inquadrato dall'alto, vediamo l'uomo che passeggia sul marciapiede, lungo il quale sono posteggiate due auto: una azzurra ed una blu. Al cambio di inquadratura, ci sono, invece, un auto blu ed un auto gialla oltre ad altre macchine, che prima non c'erano.

Continuità: [N° 100299] Mentre il dottore passeggia sul marciapiede, il traffico è quasi nullo. Al cambio di inquadratura, compaiono auto ed anche un autobus urbano che - nell'inquadratura dall'alto - non c'erano.

Geografia: [N° 100300] Solaris si allontana dalla piazza e, alle sue salle, compare una cartina turistica della città di Palermo (in realtà mai menzionata, ma ben riconoscibile). Nella cartina, i monumenti sono distribuiti a casaccio, e la topografia della città è appena accennata, ed anche in maniera errata.

Continuità: [N° 100309] Alla fine del film, Solaris (Franco Nero), lascia gli uffici della Polizia. Alla sua destra alcune persone ed una Lancia, bianca, con entrambi gli sportelli (anteriore e posteriore lato guida) aperti. Ma quando Solaris è ripreso che sta scendendo le scale, si vede solo lo sportello posteriore, dell'auto che è chiuso.

Incongruenza: [N° 100310] Dopo aver sceso le scale esterne che portano in una piazza, Solaris si volta alla sua sinistra. Distanti almeno cinque / sei metri da lui, ci sono i due giornalisti appoggiati ad una macchina. Solaris dice l'ultima battuta del film: "altrimenti in che cosa saremmo stati diversi da Traini", ma nonostante la distanza, dice la battuta come se stesse parlando con qualcuno accanto a lui. Uno dei due giornalisti risponde con un gesto. Però! che udito!