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Il Muro di Gomma (1991) [16 errori]

Anacronismo: [N° 7182] C'e' una scena (pochi giorni dopo l'incidente) in l'attore è seduto in auto e fuori, parcheggiata, c'e una Fiat Uno ultimo modello che sicuramente non esisteva all'epoca dei fatti (siamo nel 1980, l'incidente ci colloca con precisione in quell'anno).

Incongruenza: [N° 7183] Quando viene letta la lista dei passeggeri deceduti, il numero massimo di persone di una famiglia corrisponde a tre; ma nella scena nell'ufficio assicurativo un signore anziano afferma di avere perso il figlio, la moglie del figlio e tre nipotini... anche ammettendo che la moglie abbia mantenuto il cognome da nubile, il marito con i tre figli avrebbero comunque lo stesso cognome per un totale di quattro cognomi uguali cosa che dalla lista non si evince.

Anacronismo: [N° 18555] Il protagonista sta visionando un filmato in uno studio della BBC nel 1984. Sui monitor è indicato "beta", che sta per "Betacam", un sistema non ancora in uso in quegli anni; inoltre è indicato "RVM", che sta per "registrazione video magnetica", una sigla che si usa solo in italiano, dato che in inglese si dice "VTR", come "video tape recorder".

ND: [N° 26174] Il giornalista (Salani) la sera del 27 giugno 1980 è avvertito del disastro e cerca riscontro sul telegiornale e facendo zapping alla televisione trova il film "Totò d'Arabia". Quella sera quel film non è stato trasmesso e vista la chiave documentaristica del film ci si aspetterebbe una maggiore precisione.

Continuità: [N° 26175] Il generale dell'aeronautica che canta al ristorante in una scena ha entrambe le braccia in alto, nella successiva la destra è alta e la sinistra sta per essere alzata.

Continuità: [N° 26176] A ristorante con i colleghi giornalisti, l'uomo seduto al tavolo dietro al protagonista in una scena ha le braccia sul tavolo, nella successiva (un primo piano di Salani) ha i pollici sul mento.

Doppiaggio/Cartelli: [N° 26177] Il protagonista è a Parigi e cammina per le vie della città insieme ad un informatore che spiega molti fatti oscuri. Arrivano davanti al Centre Pompidou, il protagonista si ferma e l'informatore continua a camminare, ma continua anche a parlare e sia la tonalità sia il volume della sua voce rimangono immutate, anche quando è a venti metri di distanza dal protagonista che ascolta.

Cameo: [N° 26696] Cameo sonoro per Dino Risi: la sua voce è quella del direttore del "Corriere della Sera".

Cameo: [N° 35639] Nella giuria che ascolta i sottufficiali imputati, verso la fine del film, appaiono sia il regista Marco Risi sia il giornalista a cui è ispirato il film, Andrea Purgatori. Onestamente non ricordo se siano citati nei crediti di coda oppure no.

Storico: [N° 39264] Si vedono spesso, sia a Londra che in Italia, persone che indossano i cappotti e i giacconi con il bavero alzato. Questa moda è molto più recente - fine anni Ottanta - e all'inizio era seguita solo dai giovani. Man mano, poi, vi hanno aderito anche le persone di una certa età (attorno al 1997), e oggi la usano il 99% delle persone. Nel film, girato nel 1991, la moda era già piuttosto diffusa, e il regista si è dimenticato che essa non esisteva, dieci anni prima. Notare che il protagonista non porta quasi mai il cappotto con il bavero alzato.

Anacronismo: [N° 39274] Una scena riprende il giornalista "cocciuto" mentre, a Parigi, detta un testo al telefono. E' l'inverno del 1986. Sullo schermo televisivo francese appare la sala di Montecitorio, con il capo dello Stato Cossiga al banco della presidenza, fra i presidenti delle due Camere, Iotti e Fanfani. Ha tutta l'aria di essere la cerimonia del giuramento del nuovo presidente della Repubblica. Ma ciò è avvenuto nel giugno del 1985, esattamente il 24, e perciò un anno e mezzo prima!

Storico: [N° 60522] Mentre il giornalista si trova a Londra (autunno 1980), tiene in mano una copia del Corriere della Sera con il titolo "Fanfani accetta, oggi i ministri". In quell'anno Fanfani non fu mai Presidente del Consiglio (ebbero la guida del governo prima Cossiga e poi Forlani)

Storico: [N° 60906] Negli anni 1980 e 1982 il direttore del Corriere della Sera non era la stessa persona (infatti, fu prima Franco Di Bella e poi Alberto Cavallari). E' pertanto errato attribuirgli la stessa voce, come viene fatto nel film quando lo si ode rivolgersi ai giornalisti riuniti in redazione

Storico: [N° 74943] Nel cimitero di Castelsilano, la scritta sui resti della lapide che indica il pilota del MIG caduto è diversa rispetto a quella della lapide originale.

Curiosità: [N° 92554] Il libro che legge il viaggiatore in treno è "Autobiografia del blu di Prussia" di Ennio Flaiano.

ND: [N° 109534] Parlando con il direttore del Corriere in audioconferenza da Milano, il giornalista Rocco Ferrante dice dalla sede di Roma che l�aereo potrebbe esser stato colpito da un missile. Nel tentativo di non far sentire la voce �missile�, prima che Ferrante inizi a parlare il caporedattore spegne temporaneamente il microfono� ma nonostante questo a Milano il direttore sente tutto quello che Ferrante aveva detto