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Giovanni Falcone (1993) [18 errori]

Trucco: [N° 4854] Durante una scena del film si vede inquadrata in una televisione un servizio del telegiornale originale di quando avvennero i fatti. Attorno alla testa del giornalista si puo' notare il segno del fotomontaggio. Infatti il giornalista e'stato "ritagliato" dall'originale e "incollato" su una foto di sfondo.

Trucco: [N° 13065] Nella prima parte del film, nelle scene in cui il giornalista impegnato in un'inchiesta sulla mafia, di sera si mette a seguire con la propria auto - una R 5 rosso bordeaux - alcune persone sospette, si vede chiaramente che nelle varie inquadrature vengono usate due auto dello stesso tipo e colore; ma una è la Renault 5 vecchio modello, l'altra una Renault 5 nuovo modello.

Anacronismo: [N° 14128] All'inizio del film durante l'uccisione di Stefano Bontade compaiono una Volvo 740 e una Lancia Prisma, ma nel 1981 queste due vetture ancora non erano prodotte!!!

Anacronismo: [N° 17586] Nella scena in cui il commisario Cassarà e un suo agente si recano in lambretta all'appuntamento con un informatore, incrociano una Fiat Tipo bianca, che all'epoca (1981 circa) non era ancora in commercio.

Anacronismo: [N° 20991] Quando Falcone e Borsellino vengono inviati nell'isola dell'Asinara compare la data del 8/8/1985; sul posto si notano più carabinieri addetti alla loro protezione, con la divisa estiva composta da camicia azzurra e pantaloni blu scuro (come l'attuale, per intenderci);il fatto è che quel tipo di divisa è stata data in dotazione nel 1988; nel 1985 avevano ancora la divisa estiva color cachi.

Microf./CastTecnico: [N° 21082] Nel corso del film nelle scene in cui si vedono i carabinieri scendere dalle auto è più volte possibile vedere l'immagine riflessa delle cineprese e degli operatori.

Continuità: [N° 45188] Durante la scena in cui Rocco Chinnici viene scortato sulla Giulietta, avviene lo squardo tra il Giudice e L'onorevole Lima. Chinnici siede sul sedile posteriore destro, nella scena successiva dove si vede la Giulietta voltare a sinistra si vede un uomo seduto sul sedile posteriore destro che gira la testa verso la macchina di Lima ed indossa gli occhiali, ma nella scena seguente viene inquadrato Chinnici che tiene la testa girata verso la macchina di Lima ma senza portare gli occhiali.

Trucco: [N° 45418] Sempre riguardante la scena di Chinnici scortato sulla Giulietta se si fa attenzione ci si accorge che ne usano due di auto. Nella prima, quando le auto si allontanano dal tribunale di Palermo la Giulietta ha due fanali catarifrangenti sotto i fanali retrovisori, è targata PA 646277 ,ha strisce bianche ai lati e nel retro una che va dal centro verso destra come a sottolineare il nome Alfa Romeo Giulietta e il posto dove si può mettere il gancio da rimorchio. La seconda Giulietta si nota mentre gira a sinistra dopo aver incrociato l'auto di Lima, perché è targata PA 648311, non ha fari catarifrangenti e striscie bianche laterali,ha una striscia bianca che va da sinistra verso destra che "sottolinea" a sinistra Alfa Romeo e a destra Giulietta e non ha il posto dove c'è il gancio da rimorchio. Inoltre anche L'Alfa 33 prima serie che fa parte della scorta sembra esser cambiata. La prima è targata PA 709970, nella seconda non si riesce bene ha capire il numero di targa ma dovrebbe essere PA 57891.

Anacronismo: [N° 49740] Mentre Chinnici parla con Paparcuri che guida, si notano una serie di macchine dal finestrino, all'epoca della scena (1983) nessuna di quelle macchine era ancora in produzione.

Incongruenza: [N° 50376] Tartassatissima la scena del viaggio di Rocco Chinnici. Quando viene inquadrata l'auto del giudice all'interno, si notano a destra l'auto di Salvo Lima che passa e a sinistra l'Alfa 33 di scorta che gira. Ma quando l'inquadratura passa all'esterno (con l'auto di Lima che si è ormai allontanata) l'Alfa 33 deve ancora girare.

Storico: [N° 50384] Quando Falcone sta a Bangkok a parlare con Koh Bak Kin si legge la data del 29 luglio 1983, subito dopo arriva la scena in cui Borsellino, a Palermo, viene avvertito dell'attentato a Chinnici. Ma l'attentato a Chinnici è accaduto il 28 luglio 1983, questa scena doveva essere montata prima di quella di Bangkok.

Anacronismo: [N° 50677] Quando vengono inquadrate le auto della polizia (quelle del servizio scorte) che arrivano al palazzo di giustizia (scena dopo di quella dell'Asinara), si nota nel parcheggio una Renault Clio bianca, allora (1985) non era ancora in produzione.

Anacronismo: [N° 51305] La scena dei 366 Mandati dopo le confessioni di Buscetta. C'è una scena dove i finanzieri scendono da una macchina per prendere il mafioso che hanno fermato. L'auto della Guardia di Finanza è un alfa 75 prodotta dal 1985 per il 75° anniversario dell'Alfa Romeo, ma la scena è ambientate nel 1984 attorno il 30 Settembre (data dei 366 mandati), quindi è un anacronismo.

Incongruenza: [N° 60716] Quando Rocco Chinnici sale sull'auto per quello che sarà il suo ultimo viaggio, si rivolge al guidatore (Roberto Della Casa) chiedendo per curiosità quanto grande può essere un mezzo per compiere un attentato dinamitardo. Poco dopo veniamo a sapere che Chinnici in effetti muore per un'autobomba. Peccato che poco dopo vediamo lo stesso guidatore dell'auto, aprire la porta al giudice che sostituisce Chinnici.

Storico: [N° 62079] La notte dei 366 mandati vennero fatte le perquisizioni e gli arresti. Peccato che nel film le immaggini dei carabinieri e dei finanzieri in azione siano tutte diurne, invece che notturne.

Storico: [N° 72552] La scena dell'omicidio del giudice Gaetano Costa viene "ricostruita" davanti il teatro Massimo, a piazza Verdi. In realta' il giudice Costa e' stato ucciso nella vicina via Cavour.

Anacronismo: [N° 72553] L'autovettura del giudice Falcone (inizio film) ha la targa bianca con i caratteri neri, cosa impossibile per l'epoca dato che tale tipo di targa e' stata introdotta "solo" nel 1985.

Incongruenza: [N° 106175] Innanzitutto una premessa: in alcuni montaggi questo film è stato censurato (oltre che tagliato nella scena della morte del procuratore Costa); ecco il blooper: quando Falcone parla al telefono con Borsellino riguardo il conflitto di competenza sollevato in riferimento al maxiprocesso che dovrà essere trattato dalla I sezione fa il nome di un noto magistrato (basterebbe leggere il labiale a Giannini e conoscere un po' di cronaca giudiziaria degli anni '80 e '90) che -probabilmente per motivi di privacy - è stato bippato: peccato che poco dopo, nell'interrogatorio condotto da Falcone nei confronti di Francesco Marino Mannoia, il pentito faccia il nome del magistrato -nome che stavolta non viene bippato- e ne venga persino mostrata una foto. . . (Invio come anonimo nonostante non sia preso da altri siti ma me ne sia accorto autonomamente)