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Il Nome della Rosa (1986) [40 errori]Trucco: [N° 7367] L'ampio frate che muore annegato, una volta sdraiato sul bancone con Sean Connery che lo esamina, con gli occhi fa blink. Doppiaggio/Cartelli: [N° 7368] Dopo esser stato introdotto ai piaceri della carne, Christian Slater si reinfila il saio ed esce di corsa dalla cucina. Ed è scalzo dato che ha i sandali in mano ma sulle scale fa un terribile rumore di tacchi e suole ! ND: [N° 7371] In uno dei suoi anatemi contro il riso Jorge da Burgos recita in latino: "Verba vana aut risui aptae non loqui". Ma la citazione è sbagliata sia perchè non rispecchia quella del libro ("verba vana aut risui APTA non loqui") sia perchè, grammaticalmente, l'aggettivo "aptae" non è accordato con "verba", cui si riferisce! Trucco: [N° 12007] Quando viene ritrovato il cadavere di Venanzio nella botte di sangue, gli viene gettata sul viso dell'acqua per togliere il sangue che ricopriva il volto; in questo istante si vede il viso del cadavere muoversi per il fastidio procurato dal getto d'acqua. Doppiaggio/Cartelli: [N° 18559] Quando Frate Guglielmo e Adso si intrufolano in biblioteca, viene trafugato un libro con dentro gli occhiali del frate che grida "i miei occhiali!". A quell'epoca la parola occhiali non esisteva, tanto che nel libro vengono chiamati "vitrum videndi". Anacronismo: [N° 41105] Il cappuccio dei frati francescani presenta un particolare "strano": al bordo ha un orlo perfetto. Si tratta di un errore presente negli abiti di molti film storici: sono fatti troppo bene per gli strumenti conosciuti ed impiegati al tempo (ago e mani in questo caso). Curiosità: [N° 41106] Le scene di questo film sono a volte ricostruite con troppo realismo: mi riferisco alle porte. La porta della biblioteca (mi pare questa) è molto bassa, tanto che i personaggi devono abbassare la testa per entrare: questo perchè è stata costruita secondo l'altezza media del medioevo! Gli attori di oggi sono generalmente più alti dell'altezza media di un uomo medievale, ecco perchè hanno difficoltà ad entrare da alcune porte pensate per uomini molto più bassi. Incongruenza: [N° 41107] Guglielmo scopre il foglio di appunti nello Scriptorium e lo passa sul calore di una candela, rivelando così una scritta fatta con succo di limone (una sorta di inchiostro simpatico): in questo gesto si è vistosamente annerito. Quando però poco dopo mostra lo stesso foglio all'Abate, la bruciatura è scomparsa. Doppiaggio/Cartelli: [N° 41108] Riferendosi agli appunti trovati nello Scriptorium e distrutti poi dall'Abate, Guglielmo dice, in lingua originale "I copied it" (o qualcosa di simile): "copy" si può tradurre con "copiare" o "trascrivere". In questo caso viene usato il senso "copiare", cosa che Guglielmo non fa assolutamente, lui trascrive semplicemente su un altro foglio cosa c'era scritto in quegli appunti. Continuità: [N° 41113] Durante l'incendio della biblioteca, in una scena si vede la finestra sopra l'ingresso circondata di fiamme. Poco dopo l'incendio li si spegne per riappiccarsi poco dopo. Continuità: [N° 41114] In alcune inquadrature dell'Edificio (la biblioteca) in fiamme, il tetto presenta fiamme di intensità e dimensioni molto, molto variabili. FinaleSvelato: [N° 41115] L'assassino è il Venerabile Jorge de Burgos. Curiosità: [N° 41118] Secondo Umberto Eco (l'autore del libro che ha ispirato il film) il labirinto doveva essere tutto su un unico piano. Solo Annaud si accorse che, con cento e passa stanze, il labirinto sarebbe stato enorme rispetto alle dimensioni esterne dell'edificio. Fu così che ne parlò con Eco, il quale disse al regista di realizzare il labirinto su più piani, ispirandosi ai dipinti di Escher e di Piranesi. FraseFamosa: [N° 41119] "Penitenziagite!" (fratello Salvatore) ErroriDVD/BRD: [N° 41120] Nella versione DVD che ho visionato (Warner Bros video, appena uscita), manca una cosa importante: avevo visto questo film in tv e in cassetta ed alla fine di tutto il film compariva una schermata scura con scritto in rosso la frase finale del libro ("stat rosa pristine nomine, nomina nuda tenemus" - "della rosa resta sono il nome, possediamo un nome nudo", traduco in base a riminiscenze scolastiche). In questa versione DVD manca questa scena, in cui in pratica si spiega il titolo del film (e del libro)!!!!! Trucco: [N° 44489] Quando 'fratello Salvatore' è condotto innanzi al tribunale dell'inquisizione presieduto dal cattivissimo Bernardo Guy, egli si segna alzando la mano destra orribilmente sfigurata dalle torure. Peccato che se giriamo e rigiriamo la mano destra non otteremo mai quella tosione così anormale. Infatti l'attore tiene dentro la manica della tunica una mano finta e sanguinante...però è la sinistra! Trucco: [N° 45813] Quando, nello scriptorium, il monaco grasso ruba il libro (di Aristotele) e, chiudendolo per portarlo via, ci chiude dentro gli occhiali di Guglielmo, si vede chiaramente che il libro è già stato chiuso con le lenti dentro perché queste hanno lasciato un segno sulle pagine del morbide del libro, probabilmente la scena è stata rifatta più di una volta e sempre con lo stesso libro. Curiosità: [N° 48789] Il leggio ed alcuni libri utilizzati nel film sono oggi esposti in qualità di "cimeli della storia del cinema " al Museo del Cinema di Torino, situato sotto la Mole Antonelliana. Incongruenza: [N° 56265] Quando Adso e Guglielmo da Baskerville arrivano al convento, all'inizio del film, un frate sta spazzando la scalinata coperta di foglie: ma non vediamo alcun albero nel convento in cima a una collina: come ci sono arrivate? Forse che i frati benedettini si divertivano a trasportare foglie nel loro convento, gettarle sulle scalinate e poi spazzarle via? Incongruenza: [N° 66915] Il cadavere di Berengario viene trovato molto dopo la morte (nel libro sono più di 24 ore), e fa molto freddo. Durante l'esame del cadavere, Guglielmo gli apre la bocca, scopre la lingua nera e la richiude, il tutto con estrema naturalezza e senza applicare un minimo di forza, che sarebbe stata assolutamente necessaria a causa del rigor mortis, che normalmente sopraggiunge dopo non più di 3/4 ore dal decesso e ovviamente viene agevolato dal freddo. Incongruenza: [N° 66929] Berengario è fra i monaci che partecipano alla processione che conduce al rogo i due eretici e la strega. Impossibile, visto che Berengario è morto da 3 giorni. Luci: [N° 70624] Quando sono nella biblioteca di notte il ragazzo ha una lanterna e solo questa dovrebbe fare luce, il libro del frate ucciso è però stranamente illuminato, ancora prima che il ragazzo possa avvicinare bene la lanterna, inoltre la luce sembra venire dall'alto. Curiosità: [N° 71599] Molte scene del film sono state girate a Castel del Monte, in Puglia, vicino Andria, lo stesso monumento che appare sulla moneta da 1 cent italiana. Doppiaggio/Cartelli: [N° 75519] Il doppiaggio italiano fa strani scherzi: quando Guglielmo e Adso si trovano a fare un giro per l'abbazia (il momento preciso: un attimo prima che Adso scorga per la prima volta la ragazza), Guglielmo da Baskerville pronuncia qualcosa con un altra voce (credo un ridoppiaggio), e il tutto, se non erro, senza che Sean Connery apra la bocca... Fisica/Dinamica: [N° 77066] Alla fine quando si vedono i tre roghi, c'e' uno integro (quello della ragazza) ma gli altri due sono completamente bruciati. Ma i due pali che sostenevano i frati stanno ancora bruciacchiando, ma secondo logica dovrebbero essere gia bruciati insieme al resto della legna e dei corpi! Anacronismo: [N° 78587] La statua della Madonna che si trova nella cappella dell'abbazia non è cronologicamente compatibile con l'epoca in cui è ambientata la storia: sicuramente è stata scolpita qualche secolo dopo! Doppiaggio/Cartelli: [N° 79546] Nela scena in cui Adso incontra il gobbo per la prima volta quando Gullielmo dice :"hai detto penitentiagite! l'ho sentito!" si sente la voce che rimbomba in lingua originale. Trucco: [N° 80871] Il cadavere di Berengario è inquadrato dall'alto mentre Guglielmo e Adso lo stanno analizzando. All'altezza del bacino si intravvedono quelle che dovrebbero essere delle interiora: ma se ci fate bene caso, vi accorgerete che è solo un cartoncino appoggiato sulla pancia dell'attore; infatti, quando un monaco si accinge a lavare il corpo con una pezza, vedrete questo cartoncino muoversi Fisica/Dinamica: [N° 81425] Quando Ubertino da Casale (William Hickey) deve scappare dall'abazia nascosto in una botte a causa dell'arrivo dell'inquisitore, si può notare che le corde del cancello (sotto al quale passa il frate francescano) che lo sollevano (tramite una specie di argano) sono eccessivamente allentate e non tese come dovrebbero realmente essere vista la mole del cancello. Continuità: [N° 82877] Quando i delegati papali lasciano il convento, il porporato che ha condotto la discussione con i frati francescani fa un gesto di benedizione molto "stanco" con il segno della croce, ma lo stesso gesto si ripete dall'inizio a seconda delle diverse inquadrature come se lo facesse 3 volte. Incongruenza: [N° 82878] Gli "occhiali" di Guglielmo sembrano infrangibili, subiscono schiacciamenti, cadute, passano di mano in mano. Mica male per "oculi de vitro cum capsula"! Inoltre gli occhiali sembrano rotti dopo essere stati schiacciati nel libro ma in seguito Guglielmo li usa ancora. Come li ha riparati???? Plot Hole: [N° 82879] Quando Adso usa le sue riminiscenze classiche per uscire dal labirinto aveva già lasciato la stanza di origine che conduce alla scalinata di accesso, quindi come hanno fatto a uscire lui e Guglielmo? Fisica/Dinamica: [N° 82881] Quando Guglielmo cade nella trappola davanti alla porta i libri nel locale sottostante prendono fuoco. A rigor di logica, vista la quantità di carta, il fuoco avrebbe dovuto propagarsi e distruggere tutto in quel momento (come succede alla fine del film), mentre l'incendio sembra spegnersi da solo...... Continuità: [N° 91096] Quando Salvatore cerca di ammazzare Guglielmo, il gobbo gli sputa sulla faccia , ma subito dopo la faccia di Guglielmo e' perfettamente asciutta! Fisica/Dinamica: [N° 95083] Alla fine, quando Guglielmo e Adso entrano nella stanza segreta e scoprono il colpevole, si fermano non appena se scorgono la sagoma. In quel momento Guglielmo è alla sinistra di Adso. L'inquadratura poi stacca per un attimo sulla sagoma scura del colpevole per poi ritornare su Guglielmo ed Adso che però si trovano improvvisamente in posizioni invertite. Curiosità: [N° 95113] La replica di Guglielmo alle accuse di Adso di non provare pietà, ma solo amore per la conoscenza ("...forse è quello il mio modo di provare pietà...") è in realtà la replica di Eco alla stessa accusa (Guglielmo non manifesta mai pietà), apparsa nelle 'Postille a Il Nome della rosa' Continuità: [N° 104236] Appena arrivati all'abbazia , Guglielmo sistema i suoi strani attrezzi sul letto , ma sente avvicinarsi l'abate e ricopre il tutto con uno straccio, ma se notate bene alcuni secondi dopo , lo straccio e' sistemato in un modo diverso senza che nessuno l'abbia toccato. Continuità: [N° 106218] Quando Adso e la ragazza fanno l'amore, la ragazza riesce a sfilare il saio ad Adso con solo l'aiuto delle gambe, visto che il novizio ha le mani che scaricano per terra e il saio non lo sfiora neanche, davvero brava considerando il fatto che lo riesce a fare in 2 o 3 secondi, un'acrobata, inoltre lei all'inizio ha i capelli bagnati e poco dopo li ha incredibilmente e perfettamente asciutti Fisica/Dinamica: [N° 110202] Il veleno usato è l'antimonio. Ok, è un metallo affine all'arsenico e non è un amico, ma prima di tutto non è affatto abbondante, si trova in natura sotto forma di minerali insolubili e la sua metallurgia è piuttosto complessa. Inoltre i suoi sali sono tutti scarsamente solubili e difficili da ottenere. Inoltre pensare di avvelenare una persona con quel metodo equivale ad aspettare che muoia di vecchiaia: assumendo piccole dosi giornaliere si va incontro ad una assuefazione nota come mitridizzazione, la tecnica usata da Rasputin per non finire avvelenato (tant'è che hanno dovuto sparargli. . . ). D'accordo che Eco non era un chimico, ma poteva utilizzare qualcosa di più credibile, per esempio un alcaloide o la banale colchicina, sostanze che i monaci, esperti erboristi, dovevano conoscere benissimo. Anacronismo: [N° 112221] Nella parte iniziale , per ben due volte la bufera durante la quale è stato commesso uno dei delitti è chiamata "uragano" : impossibile , dato che il film è ambientato nel 1300 , e solo dopo la scoperta dell'America , due secoli dopo , tale termine verrà coniato dallo spagnolo "huracan" attraverso il maya "hurakan" , dio delle tempeste. Errore particolarmente grave data l'importanza dell'uso dei termini e del fattore storico-cronologico.
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