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Il volatore di Aquiloni (1987) [30 errori]

Microf./CastTecnico: [N° 89996] Durante il volo in deltaplano del protagonista, ogni volta che subentra una inquadratura di un edificio della citta' meneghina compaiono puntualmente e inevitabilmente elementi di sporcizia ai lati dell'inquadratura, sempre gli stessi nella stessa posizione (evidentemente le riprese aeree dei vari punti sono state girate in un'unica soluzione...con l'obiettivo che pero' si e' sporcato quasi subito).

Luci: [N° 89997] Quando Urca si avvicina a San Siro per atterrare ("Un prato, un prato!" dice tossendo), le ombre dei riflettori sono verso sinistra dalla sua posizione. Cambio inquadratura e adesso sono verso la sinistra dello schermo, che corrisponde alla destra della posizione precedente. Al contrario quindi.

Continuità: [N° 89998] Urca e' appena atterrato. L'arbitro fumatore si avvicina e dice "Non si puo'. Rigore!". In questa inquadratura Pozzetto si sta tenendo ai cavi del deltaplano. Ma nella successiva ("Come, rigore?") e' invece saldamente aggrappato alla barra, non ai cavi.

Continuità: [N° 89999] Il guardalinee interpretato (parole grosse) dal fratello di Massimo Boldi in certe inquadrature sbandiera posizionato vicino alla bandierina del corner, in altre ai limiti di una zona d'ombra (inesistente nelle inquadrature prima citate) all'altezza dell'area di rigore. I due assetti si alternano senza continuita' e logica, ovviamente.

Storico: [N° 90000] Ahi ahi ahi, grave errore per un documentario, citare i fatti in maniera erronea! See, come se questo fosse un documentario normale. Ad ogni modo, mentre Claudio Boldi legge i trofei vinti dalle 2 squadre milanesi, cosi' dice : "'68: Milan Coppa delle Coppe, e nel '69 Milan Coppa delle Coppe e Coppa del Mondo". Ma nel 1969 il Milan vinse la Coppa dei Campioni, non delle Coppe (anche perche' senno' in virtu' di che l'avrebbe disputata, quella "del Mondo" che sarebbe l'Intercontinentale?)

Incongruenza: [N° 90001] Stranezze di un film surreale gia' di per se': il guardalinee dice a Urca che deve parare ancora 8 rigori. Kalle Rumenigge pero' ne tira molti di piu', almeno 10. Tutti parati da quel mostro di atleticismo che e' Renato Pozzetto, "ça va sans dire".

Doppiaggio/Cartelli: [N° 90002] Nell'infermeria gli arbitri domandano a Urca, dopo che lui ha fornito l'abbondante campione per l'antidoping: "E' tesserato?". Lui risponde "Non ho idee politiche" ma il labiale di Pozzetto e' chiaramente diverso, e scandisce "Non s'e' fermato, non mi ha visto"! Forse questo incontro con gli "infermieri" inizialmente era previsto dopo la scena dell'investimento, che avviene in seguito nel film.

Microf./CastTecnico: [N° 90003] Durante la scena in cui Urca parla con il vigile in Piazza della Scala i passanti non....passano, nel senso: non li ritroviamo da inquadratura a inquadratura, cambiano improvvisamente. E' particolarmente evidente nel cambio di inquadratura in cui il vigile parla di "Nebbia in val Padana, calmi gli altri mari", in cui si possono anche apprezzare tassisti e guidatori di Vespa che si voltano per guardare in camera.

Doppiaggio/Cartelli: [N° 90004] Ero abbastanza incredulo inizialmente, ma...se ascoltate attentamente (ma pure distrattamente, io semplicemente non riuscivo a capacitarmene) quando il vigile mostra al protagonista la statua di Leonardo, lui ripete "Leonardo?". Solo che....la voce non e' la sua. La frase non l'ha ridoppiata Pozzetto ma un tizio qualunque con una voce che manco si avvicina all'originale!

Continuità: [N° 90005] L'aquilone con cui giocano i bambini si schianta in un punto in cui l'erba e' fitta e regolare. Ma i bambini litigano attorno ad un aquilone che giace in mezzo a chiazze brulle.

Continuità: [N° 90008] Mentre e' sotto l'Alfa guidata da Nelson (Massimo Boldi) e viene da questi interrogato, il protagonista ha vicino a se' l'aquilone, i cui nastri sono posti in maniera diversa e eguale a seconda dell'alternarsi dei punti di ripresa.

Doppiaggio/Cartelli: [N° 90009] Praticamente tutta la parte in cui Boldi tira su Pozzetto da sotto l'auto e' doppiata con evidente mancanza di sincronia, se non altro perche' a piu' riprese Boldi deforma il viso in varie smorfie mentre parla piu' o meno normalmente nel doppiaggio.

Microf./CastTecnico: [N° 90010] Il protagonista sale sull'auto del dirigente interpretato da Felice Andreasi. Quando l'auto parte dal luogo dell'incidente, sulla fiancata si vedono persone presenti sul posto, probabilmente cast tecnico (perche' il film non prevede che sul posto ci siano ancora estranei, Nelson ha allontanato i curiosi). Ma se volete vedere piu' chiaramente qualcuno del cast, fate attenzione a quando la macchina arriva alla Cariplo e Boldi apre la portiera dopo aver visto Pozzetto fare brum brum con la bocca. Riflesso nella portiera si vede un addetto alle riprese, vestito di giallo, cambiare posizione.

Microf./CastTecnico: [N° 90011] Nella scenetta in cui Boldi "spoglia" Pozzetto vicino all'auto, per almeno due volte (quando Boldi dice "Guarda il laser, guarda il laser!" e proprio a fine scena) nel parabrezza dell'auto viene riflesso il microfono di scena.

Trucco: [N° 90012] Forse Renato Pozzetto soffre il solletico, perche' mentre dovrebbe come da doppiaggio "urlare di dolore" mentre Boldi gli sbottona l'impermeabile svelando le ferite...in realta' ride incontrollabilmente!

Microf./CastTecnico: [N° 90013] Nell'ufficio del direttore di banca, Nelson ha appena forzato a sedere Urca. E durante tutta questa parte della scena, signori miei, ma che bella giraffa abbiamo qui, riflessa per benino nel quadro sulla sinistra!

Continuità: [N° 90014] Urca conversa con Bonaventura, il primo cliente della banca, chiuso nel suo quadro a olio. Tra campi e controcampi la posizione della mano sinistra di Pozzetto e' differente.

Doppiaggio/Cartelli: [N° 90015] Bonaventura aiuta il protagonista ad avere i soldi che gli servono. Per farlo, scrive ...un mini-listato in Basic che semplicemente PRINT-a la parola "Pratica Urca" a schermo. Wow. ^^;

Continuità: [N° 90016] Mentre il personaggio interpretato dal grande Piero Mazzarella scribacchia i dati di Urca, la piu' marchiana delle discontinuita': in alcune inquadrature (quelle a mezzo busto dell'attore) sullo sfondo ci sono nugoli di impiegati (beh, 4 o 5, ma "riempiono bene") indaffarati. Nel campo totale della stanza ci sono giusto un paio di figuranti agli sportelli...

Continuità: [N° 90017] Nella scena in cui Urca parla con Nelson dopo aver prelevato dal bancomat, Boldi tiene in mano la michetta del suo spuntino ad una altezza variabile secondo l'inquadratura.

Doppiaggio/Cartelli: [N° 90018] Senza voler essere troppo pignoli con le discrasie tra il flusso del parlato e il movimento delle labbra, guardate il momento in cui Boldi saluta il partente Urca con il suo caratteristico "Ciaaaaaaaaau". Labiale e doppiaggio non potrebbero essere piu' distanti!

Continuità: [N° 90019] Quando il manichino della Rinascente si lancia nell'eloquente gesto di accompagnamento alla frase di encomio degli attributi del tenore Gattullo, notate la sciarpa: gli ricade sulla parte sinistra (per chi guarda lo schermo) della coscia. Quando l'altro manichino si scusa con Pozzetto, la sciarpa e' spostata verso destra.

Continuità: [N° 90020] Nella scena in cui Pozzetto-tenore firma l'autografo all'architetto (Pongo Pongolini!), costui tiene il giornale con l'autografo della Thatcher aperto spiegato. Pozzetto pero' lo restituisce piegato senza che nessuno dei due abbia mostrato di avere compiuto questa azione nel fuoricampo.

Continuità: [N° 90021] Il tenore deve arrivare alla Scala: l'architetto gli risponde "Guardi, se si accontenta dei nostri mezzi..." e in questa ripresa ha la mano destra alzata, in discontinuita' con lo shot precedente.

Continuità: [N° 90022] Scena con i bambini che pescano nei Navigli: la ragazza che da' sempre ragione al figlio di Pozzetto tiene la canna in maniera diversa a seconda del tipo di inquadratura.

Continuità: [N° 90023] Quando il protagonista vicino al "fiume" pondera il suicidio e beve il whisky dei bambini, tiene in mano un fagotto informe di cenci il cui magmatico assetto si ripete eguale solo in eguali inquadrature.

Continuità: [N° 90024] Nella scena vicino al cannone, ad ogni pie' sospinto (piu' precisamente, ad ogni cambio inquadratura) cambia posizione, numero e quant'altro dei visitatori.

Continuità: [N° 90026] Nel finale del film, alla domanda "Cosa dobbiamo girare?" subentra un cambio inquadratura e una clamorosa discontinuita' (c'e' persino l'uomo dal bomber verde oliva che si era allontanato una manciata di secondi prima).

FinaleSvelato: [N° 90027] L'intero film era solo un sogno dell'attore Renato Pozzetto, addormentatosi sul set di un documentario (presumibimente banalotto e patinato) chiamato "Ciao Milano".

Incongruenza: [N° 90028] Allo stadio la folla di tifosi in delirio compariva tra le inquadrature con esplicito intento parossistico, era una chiara gag. Sara' anche una gag il fatto che quando Urca viene investito c'e' una folla attorno all'auto mentre la strada era semivuota un attimo prima? Sembrano due casi molto diversi.