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1 maggio 2023, selidori
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Inviato il: 2017-08-29 |
Tipo: Continuità |
N°: 112360 |
AUTORE: Freud50 |
Dopo aver svelato a Gaspard il piano di fuga la scena si conclude con i carcerati che cenano tutti assieme. Nella scena notturna successiva, vediamo i detenuti che dormono tranne Gaspard e Monsignore. Quest'ultimo appare spettinato ed inoltre indossa una camicia con sotto una canottiera. Egli si accende una sigaretta ed inizia a dialogare con Gaspard. Improvvisamente la ripresa prosegue con Monsignore perfettamente pettinato ma senza più la canottiera. Dopo circa due minuti di conversazione, avviene un nuovo stacco in cui si vede nuovamente Monsignore spettinato e con la canottiera come nella scena iniziale. |
Inviato il: 2017-09-03 |
Tipo: Incongruenza |
N°: 112410 |
AUTORE: Freud50 |
Quando Manù e Roland si apprestano a scendere nella condotta fognaria per iniziare il secondo buco, vengono muniti di numerose stecche di legno per arginare i detriti ed una sbarra di ferro per forare il muro. Manù è colui che trasporta questo materiale e lo getta dalla porticina di ferro a Roland. Quindi scende anche Manù incurante, però, di richiudere la porticina pur sapendo che la ronda deila vigilanza transita frequentemente proprio in quel tratto. Ma questi vigilanti sono sordi, ciechi o cosa? |
Inviato il: 2017-09-04 |
Tipo: Incongruenza |
N°: 112413 |
AUTORE: Freud50 |
Roland e Manù scendono per la prima volta dal primo buco, ispezionano il cunicolo e si soffermano sulla grata che da accesso al corridoio sottostante. Quindi entrambi iniziano a segare una sbarra di questa grata imprimendo al taglio una forma di V aperta. Una volta segata la sbarra, nelle riprese successive , si noterà che il taglio è perfettamente piatto e non più a V aperta. |
Inviato il: 2017-09-05 |
Tipo: Incongruenza |
N°: 112417 |
AUTORE: Freud50 |
Quando Monsignore si reca nell'infermeria per rubare i due flaconcini che serviranno a realizzare una clessidra, egli li nasconde dentro il fazzoletto che porta annodato al collo. Tuttavia, nella fugace ripresa nell'infermeria in cui lo vediamo annodarsi il fazzoletto con i flaconi rubati, il tessuto appare perfettamente piatto e aderente al collo senza contenere alcunchè. |
Inviato il: 2017-09-05 |
Tipo: Continuità |
N°: 112418 |
AUTORE: Freud50 |
Quando Gaspard entra per la prima volta nella nuova cella, alle sue spalle si intravede nell'angolo un piccolo stenditoio con tre capi di abbigliamento messi ad asciugare. Nell'arco di cinque minuti, ogni volta che verrà inquadrato lo stenditoio, appariranno sempre indumenti differenti. |
Inviato il: 2017-09-12 |
Tipo: Continuità |
N°: 112459 |
AUTORE: Freud50 |
A circa 09:00 min. i carcerati si apprestano a cenare mettendosi in fila fuori della cella per farsi servire il rancio nelle loro scodelle. L'ultimo della fila è Gaspard il quale, in attesa del suo turno, ha un vistoso fazzoletto di carta attaccato sotto la pantofola sinistra che lo trascina mentre cammina ed inoltre il colletto della camicia sbottonato posterioremente. La sequenza prosegue in controcampo facendo vedere che Gaspard rientra nella cella ma, magicamente, il fazzoletto di carta è scomparso ed il colletto della camicia è perfettamente abbottonato. |
Inviato il: 2017-09-14 |
Tipo: Plot Hole |
N°: 112470 |
AUTORE: Freud50 |
Ammesso che questo film sia ispirato ad un fatto realmente accaduto, così come annunciato ad inizio film da Roland (protagonista di se stesso) mi chiedo come sia possibile che nella cella potesse detenere: uno specchio, una sega a ferro, un discreto quantitativo di petrolio per alimentare la lampada autocostruita, ed infine anche una lima a ferro che la vediamo utilizzare da Roland quando rifinisce la chiave passpartout durante una pausa nel canale fognario insieme a Manù. Tutto questo nonostante le rigidissime regole e le continue ispezioni vigenti in quel carcere. |
Inviato il: 2017-09-24 |
Tipo: Anacronismo |
N°: 112508 |
AUTORE: Freud50 |
Se si osserva attentamente, tutti i telefoni della prigione che compaiono nel film hanno il disco combinatore in plastica trasparente. Questo non poteva accadere nel 1947 (periodo in cui si svolge la storia) in quanto i dischi combinatori di quel periodo venivano costruiti o in ottone oppure in bachelite. La plastica è venuta successivamente dagli anni '60 in poi. |
Inviato il: 2017-10-06 |
Tipo: Microf./CastTecnico |
N°: 112571 |
AUTORE: Freud50 |
A quasi inizio film, Gaspard, colpevole di aver nascosto un accendisigari d'oro, viene condotto in udienza dal Direttore del carcere. Ad un certo punto del colloquio, alle spalle del Direttore, si vede proiettata sul muro l'ombra di un microfono a giraffa che si muove. |
Inviato il: 2017-10-06 |
Tipo: Anacronismo |
N°: 112572 |
AUTORE: Freud50 |
Ad inizio film, dopo che Roland conclude la sua narrazione su come il film sia ispirato ad una storia realmente avvenuta nel 1947 dal carcere de La Santè, la riprese proseguono con una larga panoramica dell'edificio carcerario. Peccato che detta panoramica sia così ampia da riprendere anche la città di Parigi sul cui sfondo si intravedono varie gru edili a torre ed inoltre sugli edifici di sinistra si possono contare sui tetti varie antenne televisive decisamente anacronistiche per l'epoca. |
Inviato il: 2017-10-09 |
Tipo: Trucco |
N°: 112595 |
AUTORE: Freud50 |
Quando Roland dà inizio ai preparativi per l'evasione, lo vediamo cimentarsi con un piccolo specchio abilmente celato dietro un battiscopa della cella. Una volta preso lo specchietto lo posa in terra e con un cucchiaio lo rompe al fine di ricavare tra i frammenti quello che sarà più adatto per la costruzione di una specie di periscopio. Tra i tanti frammenti sparsi sul pavimento, Roland ne sceglie uno rettangolare perfettamente adeguato per il manico dello spazzolino da denti che servirà da sostegno allo specchietto periscopico. Va sottolineato che Roland deteneva solamente questo specchio e se una volta rotto i frammenti non fossero stati adeguati per forma e/o dimensione al manico dello spazzolino, dubito che sarebbe riuscito a realizzarlo così perfetto. Si è trattato quindi un colpo di fortuna? Assolutamente no. Ecco il trucco. Quando Roland posa lo specchietto in terra, la cinepresa inquadra l'oggetto in controluce quel tanto che basta da fare intravedere una sottile incisione prodotta precedentemente con un tagliavetro. Al momento del colpo con il cucchiaio lo specchio, rompendosi in corrispondenza dell'incisione, ha prodotto il frammento rettangolare perfettamente adatto al suo scopo. |
Inviato il: 2017-10-13 |
Tipo: Continuità |
N°: 112607 |
AUTORE: Freud50 |
Quando Gaspard si reca a colloquio con Nicole, (unica scena di un parlatorio nel film non integrale) lo vediamo perfettamente rasato. Concluso il parlatorio, Gaspard, in sovrappensiero, si dirige erroneamente in un altro braccio del penitenziario e per questo viene duramente ripreso da un sorvegliante. Casualmente passa di lì anche il Direttore del carcerre che interviene chiedendo spegazioni sull'accaduto. Durante la discussione possiamo notare che Gaspard ha ora una barba incolta di almeno tre giorni. |
Inviato il: 2017-10-17 |
Tipo: Continuità Tempo: 0:25:00 |
N°: 112623 |
AUTORE: Freud50 |
A circa 25:00, vediamo Roland che passeggia nella cella in attesa del turno per il caffè mentre gli altri compagni di cella dormono. Quando la guardia carceraria apre la cella, Roland con una scodella si avvicina all'inserviente il quale gli versa dentro due semplici mestoli di caffè. Attenzione ora alla sequenza: 1) Roland rientra nella cella con in mano la scodella con il caffè e prende cinque tazze dallo stipetto posando il tutto sulla catasta di cartoni. 2) Quindi, dopo aver svegliato gli altri compagni, inizia a versare il caffè in tre tazze quasi colmandole (da notare che il contenuto di ogni singola tazza equivale all'incirca a quello di un mestolo dell'inserviente). 3) Ora Roland porge le tre tazze a Malù, Monsignore e Geo. 4) Infine versa il caffè per se stesso e a Gaspard. In conclusione Roland si è dimostrato essere un prestigiatore: con il contenuto iniziale di due semplici mestoli di caffè, alla fine è riuscito a colmare ben cinque tazze per tutti !! |
Inviato il: 2017-10-20 |
Tipo: Plot Hole |
N°: 112634 |
AUTORE: Freud50 |
L'abilità di Roland (vero nome Jean Keraudy criminale francese che in questo film interpreta se stesso) nel realizzare chiavi passe-partout che funzionano alla perfezione è: E' sufficiente che egli seghi una qualsiasi asticella di ferro vecchio di recupero e con la punta ricurva, che riesce ad aprire (al primo acchito) qualsiasi serratura nei sotterranei del penitenziario. In particolare nella scena di quando, insieme a Manù, attraversano per la prima volta le gallerie sotterranee della prigione. Passata la ronda dei sorveglianti, Roland realizza una sorta di congegno passe-partout per aprire tutte le porte che si trova lungo il tragitto. E le apre con estrema disinvoltura e facilità. Non solo. Ad 1h e 16min lo vediamo addirittura fabbricarne un'altra più raffinata e con una mappa semplicissima (senza denti e/o scanalature) che affiderà ai suoi compagni di cella per agevolar loro il percorso fino al secondo buco nel collettore fognario. E' ovvio che tutto ciò è palesemente assurdo. Non dimentichiamo che ci troviamo nel contesto di un penitenziario di massima sicurezza e le serrature lo sono altrettanto. Ho analizzato alcuni dettagli delle chiavi utilizzate dagli attori che impersonano le guardie carcerarie e posso assicurare che quelle da loro impiegate sono originali. Che dire? Ad inizio film Roland introduce il film con la frase "Il mio amico Becker ha ricreato, in tutti i dettagli, una storia vera, la mia. . . " Beh, con il senno del poi, toglierei quel "in tutti i dettagli". |
Inviato il: 2017-11-11 |
Tipo: ND |
N°: 112752 |
AUTORE: Freud50 |
Dopo aver realizzato il primo buco, Roland e Manù scendono per la prima volta in un locale sotterrano del penitenziario. Dopo essersi imbattuti in una ronda, Roland, con una semplice sbarretta di ferro recuperata da una finestra in disuso, realizza una chiave passe-partout mediante la quale riesce ad aprire, con una disinvoltura e facilità inverosimili, qualsiasi porta che incontra lungo il percorso nei sotterranei. Non solo. Ad 1h e 16min, durante una pausa nel collettore fognario, con lima e seghetto lo vediamo realizzare addirittura un'altra chiave passe-partout ancora più raffinata che affiderà ai suoi compagni di cella per agevolar loro il percorso fino al secondo buco. Va tenuto presente che se la storia, ancorchè vera, si svolge in un contesto carcerario di massima sicurezza, le serrature dovrebbero esserlo altrettanto. |
Inviato il: 2018-05-12 |
Tipo: Incongruenza |
N°: 113528 |
AUTORE: Freud50 |
E' noto che varie riprese del film sono state girate all'interno del penitenziario la Santè. In particolare i corridoi, tutte le pertinenze dei bracci circondariali, i sotterranei ecc. sono reali. Invece, tutte le altre ambientazioni come la cella, parte dei condotti fognari ecc. sono state ricostruite negli studios cinematografici. Fatta questa premessa, ho potuto individuare una incongruenza sugli spazi non rispettati dei corridoi del penitenziario con quelli ricostruiti in studio. In varie scene, infatti, è possibile notare che l'ampiezza reale dei corridoi del penitenziario è di circa 5 metri. Mentre, in alcune scene girate all'interno della cella in cui è possibile intravedere il corridoio, la larghezza di quest'ultimo è di gran lunga inferiore a quella reale. |
Inviato il: 2018-05-12 |
Tipo: Continuità |
N°: 113529 |
AUTORE: Freud50 |
A circa 32 min scena nella cella in cui i protagonisti iniziano a pianificare il piano di evasione. Nel mentre si sente bussare alla parete. Sono i reclusi della cella accanto che chiedono di attivare una specie di "sistema di trasporto tra celle" tramite una funicella sospesa all'esterno delle finestre. Monsignore si affaccia aggrappandosi all'inferriata la cui sommità è dotata di punte acuminate di una ventina di centimetri. Stacco. Ripresa in controcampo di Monsignore visto dall'esterno del carcere in cui lo vediamo aggrappato ad una inferriata differente e con le punte finali molto più corte. |
Errori (25) 1~20 21~25
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